Tra i molti pesci che il mare ci offre, è doveroso parlare del tonno, un pesce pregiato che da sempre rende i nostri piatti invitanti e deliziosi. Si tratta di una squisitezza facile da preparare e diffusa in tutto il mondo.
Il tonno è sempre stato pescato negli oceani, ma data l’alta richiesta, sono nati allevamenti dedicati. Questo perché è molto apprezzato non solo per il sapore e la versatilità, ma anche per le sue notevoli proprietà organolettiche.
Tuttavia, bisogna prestare attenzione, poiché alcune tipologie di tonno sono più rischiose e possono avere effetti negativi sul cuore, sulle ossa e sugli occhi. Scopriamo insieme quale tonno in scatola evitare per mantenerci in salute e consumare prodotti di altissima qualità.
Le innumerevoli qualità del tonno
Il tonno è un pesce di pregio che si trova in mari e oceani, grazie alla sua resistenza e capacità di adattamento. Il tonno ha le caratteristiche del pesce azzurro, quindi è valido dal punto di vista organolettico e nutrizionale, tra i migliori da considerare.
Esteticamente, è un pesce lungo e affusolato con pelle ricoperta di scaglie argentate e pinne di varie tonalità, a seconda della specie. La più nota è quella pinne gialle. La carne è rosso scuro e si può consumare sia cotta che cruda.
Il pesce è molto versatile, quindi si può cucinare in molti modi diversi con successo e abbinare a ingredienti vari senza mai risultare scontato. Una variante molto apprezzata è il tonno in scatola, un’alternativa pronta all’uso in ogni situazione.
Come si prepara il tonno in scatola?
Avere la possibilità di mangiare pesce fresco ogni giorno è un desiderio di molti, ma non sempre è possibile, soprattutto se si vive in piccoli paesi lontani dal mare. Per questo, bisogna optare per altre alternative.
Il tonno in scatola è un’ottima scelta, poiché offre alimenti di qualità e, allo stesso tempo, un piatto pronto all’uso da consumare senza formalità. Il tonno in scatola è preparato per essere un alimento da consumare subito, senza ulteriori preparazioni.
Dopo la pesca, il tonno viene lavorato sul posto, privato delle lische e tagliato in filetti confezionati in lattine di alluminio. A seconda del prodotto, si aggiungono condimenti come olio d’oliva o spezie per esaltare il sapore del pesce.
Quando il tonno in scatola può essere un rischio per la salute?
Indipendentemente dalla marca e dalla lavorazione, c’è un rischio comune a tutti i tipi di tonno in scatola, dal più economico al più costoso. Non si tratta di caratteristiche del prodotto, ma di una condizione che può verificarsi durante la lavorazione in modo improvviso.
Parliamo del botulismo, una condizione causata da un batterio pericoloso, il Botulino, che si sviluppa nelle lattine in assenza di ossigeno. L’origine del batterio può dipendere da danni al contenitore, come rotture, fori o cadute.
Questi eventi favoriscono la crescita e la proliferazione del batterio. Una possibile contaminazione si può individuare se la lattina è gonfia e se, aprendola, emana un cattivo odore. In tal caso, non bisogna assolutamente consumare il prodotto, poiché potrebbe causare la morte.
Il tonno in scatola dannoso: ecco quale evitare
Per quanto buono sia il tonno, ci sono parametri da considerare all’acquisto, per evitare condizioni che potrebbero danneggiare la salute. In alcuni casi, il tonno in scatola può colpire il cuore, gli occhi e le ossa.
Innanzitutto, bisogna fare attenzione alla zona di pesca, poiché se non appartiene all’area FAO, potrebbe contenere molto mercurio. Allo stesso tempo, non bisogna sottovalutare la presenza di sale e conservanti che potrebbero essere dannosi. Anche una data di scadenza troppo lunga potrebbe indicare un prodotto di qualità inferiore.